La riforma della Giustizia secondo il presidente del consiglio Renzi. Sarà una vera e propria rivoluzione per i divorzi, che dall'attuazione del progetto diverranno i più semplici e veloci in Europa. L'obiettivo è quello di evitare l'approdo in tribunale, in modo da velocizzare e decongestionare le aule di tribunale. (oltre 5 milioni di cause in corso).
Si parla infatti di arbitrato e negoziazione assistita. Il primo prevede che nelle cause pendenti in primo grado e in appello le parti potranno chiedere di fare ricorso a un collegio arbitrale, i cui componenti saranno scelti tra gli avvocati. Il secondo strumento è la negoziazione assistita, ad avere significative ripercussioni sul diritto familiare. Si tratta di una convenzione (che deve avere forma scritta e prevedere assistenza legale) che, nei fatti, è una manifestazione della volontà delle parti per raggiungere una soluzione condivisa sulla causa. Attraverso la negoziazione, dunque, si potrà divorziare e cambiare le condizioni di separazioni e divorzi anche senza l'obbligo di un'assistenza legale, dunque senza nemmeno un avvocato: sarà sufficiente recarsi a formalizzare l'intesa raggiunta davanti all'ufficiale di Stato civile. In questo modo l'Italia diventa uno dei Paesi dove lo scioglimento di un matrimonio sarà il più rapido in assoluto (lo "scioglimento" breve, però, viene escluso nei casi in cui siano presenti figli minorenni, portatori di handicap o non autosufficienti sul piano economico). Incidenti stradali - La negoziazione assistita, inoltre, ha altre importanti ripercussioni poiché diventa quasi obbligatoria per alcune controversie: è prevista come condizione di procedibilità (ossia un tentativo obbligatorio prima di rivolgersi al giudice) nelle liti in materia di risarcimento danni da incidente stradale o nautico e nelle richieste di pagamento fino a 50mila euro. Nel dettaglio, la condizione di procedibilità è da considerarsi soddisfatta se assenso o rifiuto arrivano entro il termine di 30 giorni. Per dare una maggiore incisività alla proposta di negoziazione assistita, infine, è previsto che la condotta delle parte che rifiuta di negoziare o comunque non risponde è un elemento che il giudice potrà valutare ai fini dell'attribuzione delle spese di giudizio e in termini di responsabilità nel corso del successivo procedimento giudiziario.
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Autore BlogRossana Scarantino Archivio per Mese
Ottobre 2019
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